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Il piercing all’ombelico è oggi molto diffuso, ma le sue origini antiche sono incerte e spesso confuse con miti.
Alcune fonti dicono che in Egitto aristocratici o sacerdoti lo indossassero come simbolo di nobiltà o status. Tuttavia, non ci sono prove archeologiche solide che confermino che fosse usato diffusamente nell’antichità come oggi si crede. Alcune affermazioni provengono da pamphlet o leggende popolari, non da reperti certi.
La popolarità del piercing all’ombelico come moda “moderna” esplose negli anni ’90. Un momento chiave fu il video musicale di Aerosmith Cryin’ (1993), in cui il personaggio interpretato da Alicia Silverstone appare col piercing all’ombelico. Questo contribuì molto a renderlo un trend mainstream.
Negli anni successivi, celebrità come Britney Spears lo mostrarono apertamente, aiutando ancora di più la diffusione nelle culture giovanili pop-d’Occidente.
Il piercing all’ombelico non è “uno solo”: ci sono vari stili, forme e opzioni a seconda dell’anatomia, del gusto personale, e della posizione precisa.
Alcuni esempi:
Variante | Descrizione |
---|---|
Standard / Upper navel piercing |
È la versione più comune: il foro viene praticato nella piega superiore dell’ombelico. |
Reverse / Top-down |
Il gioiello pende dalla parte superiore dell’ombelico verso il basso. |
Double navel piercing | Due fori, generalmente uno sopra e uno sotto l’ombelico, oppure una combinazione basata su estetica simmetrica. |
Floating navel |
Il foro è leggermente spostato rispetto al centro dell’ombelico, per ragioni anatomiche o estetiche, in modo da non passare esattamente attraverso la piega, ma “appoggiato” / sospeso. |
Outie belly button piercing | Quando l’ombelico ha protuberanze (“outie”), ci sono varianti studiate per adattarsi meglio all’anatomia. |
In termini di gioielleria, si usano:
Barbell curvi: la versione classica, spesso con parte inferiore con decorazioni o pendenti.
Anelli (rings / captive bead rings): meno comuni per la posizione sopra l’ombelico, ma talvolta usati.
Pendenti / charms: aggiungono estetica ma aumentano peso e possibilità di impigliarsi.
Ecco come avviene il processo di fissaggio del piercing:
Scelta del posto: il piercer controlla l’anatomia (spessore della pelle, forma dell’ombelico, presenza della piega superiore) per vedere se è adatto al piercing. In certi casi il foro va realizzato in modo specifico per evitare irritazioni, spostamenti o rigetto.
Disinfezione e preparazione: si pulisce bene l’area con disinfettanti, si marca il punto dove verrà inserito il piercing. Si potrebbe radere parte dei peli, se serve.
Foratura: si utilizza un ago cavo sterile adeguato. È importante che il piercer sia professionista che usa strumenti sterilizzati. Non si dovrebbe usare pistole per piercing duri o spessi, in particolare per l’ombelico.
Inserimento del gioiello: immediatamente dopo la foratura, si inserisce il gioiello scelto. Deve essere fatto con cura, in modo da minimizzare traumi.
Cura immediata: viene pulita di nuovo la zona, si danno indicazioni per la cura a casa.
La parte più delicata è la fase post-foratura, che può richiedere molto tempo. Ecco le principali indicazioni e le cose da sapere:
Tempo di guarigione: per un navel piercing il tempo di guarigione completo può variare molto, generalmente tra i 6 e i 12 mesi, e in certi casi più a lungo. Dipende da fattori come la cura, l’anatomia, lo stile di vita.
Pulizia: almeno due volte al giorno, con soluzione salina sterile (acqua distillata + sale non iodato) o soluzioni specifiche da farmacia. Evitare saponi aggressivi, alcol, perossido di idrogeno che possono irritare e rallentare la guarigione.
Vestiti: indossare abiti larghi, comodi, per evitare sfregamenti o pressione sul gioiello. Evitare cinture, pantaloni con vita alta che possono irritare la zona.
Attività da evitare: piscine, bagni caldi, laghi, saune fino a che il piercing non è ben guarito, perché si possono accumulare batteri nocivi. Anche l’attività fisica che causa molto movimento o pressione sull’ombelico va gestita con cautela.
Infezioni: rossore, gonfiore, pus, dolore persistente sono segnali da non ignorare.
Rigetto o migrazione: il corpo può “spingere fuori” il gioiello se c’è troppa tensione, materiale non adatto, o anatomia sfavorevole.
Irritazione dovuta a vestiti, sudore, movimenti di flessione/abbracciamento della pelle.
Allergie ai materiali usati nei gioielli, se vengono usati metalli che rilasciano nichel o altre sostanze irritanti. Usare materiali biocompatibili come titanio, acciaio chirurgico, oro (14-18K), niobio.
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